Sostenibilità

“Sostenibilità”, un termine ormai abusato, utilizzato in diversi contesti spesso in maniera superficiale. Eppure, si lega a un concetto ampio e complesso, che rischia di perdere profondità se utilizzato impropriamente.

La parola “sostenibilità” è stata adottata per la prima volta nel 1992 durante la prima Conferenza
ONU sull’ambiente con questa accezione: “Condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.”

Nel corso degli anni poi, questa definizione si è evoluta mettendo in relazione l’ambiente con l’economia e la società: “costruire un equilibrio globale tra l’uomo e l’ecosistema, dare vita a una forma di sviluppo che salvaguarda l’ambiente e garantisce i bisogni attuali e futuri.”

È questa la lettura più profonda del termine, una nuova idea di benessere che ruota intorno a tre elementi:

  • Sostenibilità ambientale: responsabilità nell’utilizzo delle risorse
  • Sostenibilità economica: capacità di generare reddito e lavoro.
  • Sostenibilità sociale: sicurezza, salute, giustizia e ricchezza.

Per trasformare le definizioni in azioni concrete, l’ONU ha stilato 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) da raggiungere entro il 2030 e che racchiudono le diverse dimensioni dello sviluppo, quindi
non unicamente una questione ambientale.

Ogni azienda, quindi, può decidere di scegliere alcuni di questi obiettivi e perseguirli all’interno della propria realtà. Si tratta di scelte, si inizia dalle piccole azioni, ognuno può fare la propria parte nel mondo.

È da qui che inizia l’impegno di TIDÒ, dopo un’attenta riflessione su come possiamo partecipare in prima persona e in modo attivo a questo sviluppo sostenibile, una riflessione che non si esaurisce ma prosegue nel tempo e cerca il dialogo per migliorarsi.

Scegliamo di lavorare con materiali ecosostenibili nell’ottica del non-spreco e del riutilizzo. Oltre all’idea di riciclo, la sostenibilità inizia prima. Non significa solo utilizzare gli “scarti”, ma progettare fin dall’inizio con l’idea di non crearne, di non sprecare risorse.

Non solo, il nostro pensiero quando ci approcciamo a una nuova realizzazione va anche alla vita del prodotto dopo il consumo. Il post-consumo è parte della progettazione stessa, perché una confezione non sia mai fine a sé stessa ma possa essere reinventata all’infinito per nuovi utilizzi.

Lavorare in sostenibilità sostenendo. Collaboriamo con artigiani e piccole realtà locali che rischiano l’estinzione, per supportare e contribuire a tramandare alle future generazioni il loro immenso know how.

Tre sono i principi che ci guidano nelle fasi di realizzazione di una confezione:

  • 1.Costruire in sostenibilità
  • 2.Collaborare con artigiani
  • 3.Privilegiare il km 0

Lavorare in sostenibilità ha un costo più elevato, significa più manualità, meno macchine, più relazioni, più confronti, più teste, più mani.

È un processo che richiede un impegno non sempre facile da sostenere, ma trova il suo senso in un valore più grande, in una visione improntata al futuro che appartiene a ognuno di noi.
Noi ci crediamo dal profondo!

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